Cap. 25 - Ritorno a Red Larch
Raccogliamo tutto il nostro equipaggiamento, selliamo i cavalli, e decidiamo di tornare a Red Larch per riordinare le idee e vedere come aiutare sia Savra, sia Helena.
Il Paladino Wayne sembra ancora particolarmente scosso da questo incontro, la sua mente sembra essere stata duramente colpita, tutto il suo muro che aveva alzato dopo la morte della moglie e la scomparsa della figlia sembra vacillare.
Padre Rowan si occupa in particolare di Savra e delle sue ferite.
Tequila invece cerca di percepire i pensieri di Helena: scorge rabbia profonda, nei confronti del mondo in generale, che vorrebbe veder esplodere in una gigantesca palla di fuoco, e di suo padre in particolare.
Sicuramente, il primo pensiero è causato dal condizionamento mentale che la affligge, ma il secondo pare essere del tutto genuino e personale.
Appena Wayne infatti prova a parlarle, ricomincia con la sequela di insulti e di accuse: lui è un assassino, lui è la causa della morte della madre, lui le ha abbandonate! È tutta colpa sua!
Lancia qualche strale anche nei confronti di Robin, poverino.
Dopo essersi un po' calmata, Helena riesce a rievocare il passato, e i drammatici momenti che Wayne ha completamente rimosso e dimenticato: rammenta la loro casa, tranquilla, serena, e poi d'improvviso rumori di battaglia, fuoco e urla disperate. E poi nulla più.
Peccato che, mentre parla col padre, Tequila, curiosa, penetra nella mente di Helena. Non percepisce nessun pensiero ulteriore, oltre a quelli che lei esprime in parole. Sente però che c'è un'altra presenza, che non riesce ad individuare. Qualche semidio controlla anche la figlia del Paladino? Helena in effetti parla di Imix, semidio del Piano Elementale del Fuoco, ma non capiamo a quale livello possa essere il suo controllo sulla Kersey.
Wayne allora, preoccupato, prova a lanciare una protezione dal Male. Ma è in evidente stato confusionale perché prima dice di non l'aveva preparato, ma poi riesce a lanciarlo.
Helena alterna momenti di tranquillità a momenti di rabbia. Ripete in continuazione accuse contro il padre (e ad un certo punto anche contro Robin) di essere il colpevole, di aver ucciso la madre e moglie, di non averla difesa nel momento in cui lei è stata rapita dai cultisti.
Wayne cerca di scusarsi, di giustificarsi, di spiegare che è questo avvenimento che lo ha portato a seguire la via della vendetta di Hoar. Ma Helena pare sorda a queste parole.
Anzi, minaccia pure dell'arrivo di altri cultisti richiamati dal prete fuggito dallo scontro precedente.
Decidiamo allora di allontanarci prontamente e di dirigerci verso Red Larch.
Recuperiamo tutte le nostre cose, aiutiamo Helena e Savra a salire sui cavalli, e dopo mezza giornata di cammino raggiungiamo la cittadina. Helena nel frattempo continua a riesumare ricordi di quella notte, dicendo che i cultisti stavano cercando qualcosa nella camera di Wayne di sua moglie. Non trovandola, l'hanno rapita e sottoposta al controllo di Imix.
Arrivati a Red Larch, andiamo subito al Tempio, accolti da Imdarr Relvaunder, che ci permette di fare base nelle sale e di rifocillarci, dando nel frattempo anche conforto a Savra ed Helena.
Passata la notte, Helena sembra più incline al dialogo: rivela che un certo Elizar, alla Torre della Luna Scarlatta, sta radunando druidi per conto di Vanifer, il capo del Culto della Fiamma Eterna, per organizzare il Rituale della Luna Crescente.
Lei, dopo essere entrata nel culto, nel giro di neanche un anno da Iniziata è diventata Guardia. E chiede a Wayne come mai, in questo ultimo anno non l'abbia mai cercata. E come mai non si ricordasse più niente di quella fatidica notte.
Wayne vacilla, sembra confuso, bofonchia e borbotta qualcosa, e poi, pian piano, fiumi di parole escono a rievocare il dolore e la tragedia vissuti: e descrive scene di tradimento! La moglie Seline avvinghiata ad un altro uomo!
Nessuno però, nè Robin, nè tantomeno Helena, sembrano avere ricordi di quest'altro uomo.
Tequila decide che deve assolutamente avere informazioni su questa oscura figura, e prepara così un rituale di Augury.
Peccato che così facendo, per qualche strano motivo, scaraventi tutti quanti in un altro piano, completamente buio e oscuro. E da quell'oscurità, da dietro Wayne, quasi abbracciandolo, compare una tetra figura che subito si rivolge agli avventurieri:
- "Quest'odore... una Mockingbird! Ma non è quella che cercavamo. Ma la nostra profezia parlava di un erede maschio. Ah! Anche lui è qui..."
E poi
- "E qui c'è anche Wayne, il mio campione."
Ci troviamo di fronte a Xel'tarion, il Corruttore, componente della Triade Oscura, colui che si è sostituito nella fede di Wayne a Hoar, e lo ha guidato, ingannandolo, per tutti gli ultimi mesi. Anche Re Nero è in realtà una sua creatura.
Wayne aveva avuto qualche sentore, nei suoi sogni, ma non gli aveva dato alcun peso.
L'oscurità del piano astrale in cui ci troviamo pian piano si fa sempre più pesante, non permette di muoversi liberamente.
Wayne cerca di divincolarsi da quell'abbraccio malefico, che pure gli donava tanto conforto, aprendo un varco luminoso in lontananza, nell'oscurità, e così facendo scatena le ire di Re Nero, il quale si ribella al suo vecchio padrone e cerca di abbatterlo sotto i suoi possenti zoccoli.
Tequila nel frattempo, colpita dal fatto che questo demone abbia potuto riconoscere lei e Robin soltanto odorando l'aria, vorrebbe rivolgergli milioni di domande, che rimangono senza risposta dal momento che Robin la strappa via dai tentacoli oscuri che stavano per cingerla e la porta verso il varco luminoso.
Wayne scatena invece, tramite Lightbringer, il suo potere divino contro Re Nero e Xel, e afferrata sua figlia, riescono anche loro a fuggire.
Una volta fuori dal piano astrale oscuro, il mondo di Wayne crolla in un istante: Xel il Corruttore ha condizionato la mente di Wayne per fargli credere di aver visto sua moglie tradirlo, per fargli credere di esser diventato un paladino di Hoar, per fargli credere di aver ucciso, nella rabbia del momento, sua moglie Seline.
Wayne, in lacrime, sente di aver utilizzato per l'ultima volta i suoi poteri divini e di aver perso qualsiasi contatto con il suo Dio, Hoar.