Cap. 8 - Quattro Ondate per la Salvezza
Dopo una fastidiosa, ma veloce discussione su chi debba passare come vergine, è Stan ad essere scelto per il rituale al Dio Erastil per ripristinare la magia della Valle. L'odio verso i "diversi" è troppo forte nei centauri, e il pensiero di affidarsi ad Aldlier per salvare la Valle fa storcere il naso ai più.
Il rituale sembra abbastanza semplice: Stan deve bagnarsi nella Fonte, e finché si trova all’interno della vasca deve essere protetto perché ondate di creature maligne e negative, anch'esse chiuse nella Valle, potrebbero arrivare e attaccarlo.
La notte passa placida e serena, ma Stan si gira e rigira nel sonno, preoccupato, domandandosi se non abbia preso una scelta troppo avventata nel tentare di aiutare Milena, i centauri e l’intera valle.
La brezza fuori è frizzante e quando riapre gli occhi è mattino, non si è nemmeno accorto di essersi addormentato e un timido sole spunta da dietro un colle. Tutti al villaggio sono già in movimento e la vasca nel lago è pronta ad accoglierlo.
L’intero villaggio è pronto ad assistere al rituale e quando Stan riappare, è vestito con una semplice tunica bianca, simbolo di purezza. Dodici centauri portano in dono agli avventurieri 4 flaconcini ristorativi e gli stessi si posizionano non lontano da loro per arrivare a salvarli o soccorrerli in caso di necessità; si guardano preoccupati quando Stuzzafame gli fa un occhiolino e gli manda un bacio, ma ormai hanno offerto il loro aiuto e non possono più tirarsi indietro.
A Stan viene cosparso il capo con oli e profumi e finalmente entra, titubante, accompagnato da Milena e le sorelle, che formano un triangolo attorno a lui, iniziando il rituale con delle cantilene.
È un fruscio nella foresta a destare subito l’attenzione dei quattro avventurieri; 4 Goblin e 2 Hobgoblin appaiono improvvisamente, pronti a mozzare arti.
Non hanno preso in considerazione con chi hanno a che fare però, perché non passa troppo prima che vengano sterminati in modo vergognoso.
Le frecce fendono l’aria, le campane rimbombano nelle orecchie, le pallette di fuoco bruciano qualunque cosa al loro passaggio, l’artiglio di Robin trafigge e il mega randello nodoso non lascia scampo alla carne dei nemici e alle loro interiora che vengono riversate brutalmente sul terreno, ormai pregno del loro sangue.
I verdi capelli di Stan sono ormai appiccicati al volto, ma nonostante le gocce che gli scivolano negli occhi gli impediscano di vedere, riesce a scorgere Robin che torna verso di lui e si sente protetto a saperlo nei dintorni. Lui sembra esserci sempre per proteggerlo. Deve essere leggermente arrossito al pensiero, ma sono tre giganteschi ragni pelosi e puzzolenti a ridestarlo subito e a riportarlo sul campo di battaglia.
Randellate, ragnatele e veleno, pallette e puzza di peli di ragni bruciati… niente può placare la furia, nemmeno sacrificare un centauro che si immola per la causa.
Nemmeno quando Stan nel tentativo di liberare Robin da una ragnatela fallisce clamorosamente, distratto da una frase lasciva del ragazzo.
Peccato sarebbe anche utile in combattimento se non si lasciasse deconcentrare così facilmente!
Non c’è pausa, non c’è tranquillità, c’è però una Manticora, che con le sue grosse ali, sovrasta la zona, pronta ad attaccare.
È assurdo doversi affidare a Stuzzafame per portarla in terra e massacrarla, e infatti la prende sì al lazzo, ma si fa poi portare in giro e sventolare tipo bandiera della Francia durante una partita Italia-Francia. Dal basso si può vedere tutto ciò che Stuzzafame non si è mai premurato di nascondere, dato che non porta mai le mutande, ed è proprio Wayne che ci salva da questa visione aberrante, riportando tutti al suolo con una incredibile prova di forza. Una volta a terra, finalmente, azzeriamo l’unica difficoltà che avevano incontrato fino ad ora, e tra gli scherni a Robin, in pochi turni eliminano anche questa bestia, che finisce nella montagnola di cadaveri (insieme ad un altro dei centauri), che ora iniziano ad essere ingombranti.
Il rituale non è ancora finito, Stan ormai inizia ad essere stanco, continua ad essere sballottato su e giù e più volte si ritrova ad ingoiare acqua e tossire in modo strozzato, ma due lupi che si trasformano subito in umanoidi, appaiono dalla foresta, attaccando senza pietà. Trovano la carne dura e vecchia di Wayne sotto ai denti e questo desta subito sospetti e preoccupazioni, ed è una cosa di cui prima o poi dovranno preoccuparsi.
Le forze di tutti iniziano ad essere allo stremo e l’apparizione di due enormi boa constrictor, spaventano tutta quanta la fauna della foresta.
I centauri sembrano spaventarsi immediatamente alla vista di queste due gigantesche bestie e certamente pregano perché il combattimento possa essere tenuto sotto controllo dai quattro. Non potrebbero essere in una situazione più sicura di questa…
Uno di questi si dirige immediatamente verso Stan, ma è la provvidenziale fiducia di Wayne in sé stesso a spingere gli altri due compagni a distruggere l’altro.
Il combattimento risulta essere molto più semplice del previsto e la fine del rituale è finalmente arrivata. La foresta sembra essersi placata e si può sentire una presenza benevola che arriva dal lago, che porta goduria a tutti. Soprattutto a Stan, che se lo prende per primo essendo in cima a tutti.
Il rituale ha avuto successo.
Ma se la benedizione del Dio Erastil ha portato a tutti felicità e risanato le ferite, per i 4 avventurieri sembra durare troppo poco, perché un potente ronzio disturba subito la loro tranquillità, tutto diventa sfocato e la Valle sparisce davanti ai loro occhi. Si ritrovano in un bosco ai piedi delle colline.
Erastil appare loro in tutta la sua magnificenza, arricchita da splendidi palchi di corna, circondato da una meravigliosa luce dorata che incanta il giovane Stan e lascia ai tre degli “utilissimi” stivali, un “utilissimo” mantello e un “utilissimo” arco che finisce direttamente nelle mani di Robin.
Il Dio poi scompare, non prima di aver lanciato un triste sguardo e un flebile sospiro di disapprovazione...
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